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Attività

Il nostro monastero fonde contemplazione e azione: le attese della giovane Francesca di dedicarsi totalmente a Dio si armonizzano con la carità che, la matura Francesca, prodigò ai fratelli poveri e ai malati nel corpo e nello spirito. Attraverso gli uffici di Marta e Maria, infatti, le Oblate prestano servizio ai fratelli, possono soccorrerli nelle loro necessità e cooperano al perfezionamento dell’opera divina della creazione. 
La grande intuizione della nostra fondatrice di non circoscrivere l’apostolato a un’attività specifica, ha permesso di mettere a frutto tutti i talenti di cui Dio ci aveva fatto dono nel corso dei secoli, con specifica attenzione alle esigenze della Chiesa nel tempo.

IERI  
La prima opera fu l’assistenza ai malati e ai poveri, che cessò intorno al 1600 con la fondazione dei primi ordini ospedalieri.
Seguì l’educazione delle arti liberali alle fanciulle dai 5 anni in su.
Tra la fine del diciannovesimo e l’inizio del ventesimo secolo lavorarono per le missioni confezionando abiti e raccogliendo fondi.
Dopo la Prima Guerra Mondiale per iniziativa del papa Benedetto XV compilavano domande di rimpatrio in favore di prigionieri militari e civili di guerra.
Negli stessi anni, in preparazione alla Pasqua, venivano organizzati corsi di esercizi spirituali per signore, che nel monastero trovavano il giusto clima di preghiera e raccoglimento.
Tra i due conflitti mondiali ebbe inizio l’“Opera santa Zita”: le Oblate offrivano una istruzione scolastica e nei lavori di sartoria a ragazze provenienti da tutta Italia, poi le aiutavano a trovare un lavoro.
Nel 1959 fu avviata la casa famiglia pensata per le ragazze meno abbienti che erano impiegate a Roma o studiavano all’università.

OGGI
La lunga tradizione dell’ospitalità nella nostra famiglia monastica, prosegue con l’accoglienza delle universitarie fuori sede per tutto il periodo della loro carriera accademica.
L’ospitalità si estende anche ai bambini che si preparano a ricevere la Prima Comunione.
Le mura spaziose e accoglienti del monastero, infatti, offrono loro la possibilità di vivere un’esperienza spirituale e giocosa a conclusione del percorso catechistico.

 


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