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L'antico refettorio

La vasta sala adiacente all’Oratorio quattrocentesco, collegata con questo dall’ultimo tratto della scala Santa, ha una parete ornata quasi per intero dalle storie delle tentazioni della Santa.
Sia la realizzazione della sala che la decorazione della stessa risalgono agli anni immediatamente seguenti la morte di  santa Francesca.

 La data incisa sull’architrave del portale in pietra e ripetuta al centro della parete (1485), si potrebbe riferire alla realizzazione degli affreschi, ma, potrebbe anche essere posteriore a questi, anche se di poco, poiché il vano fu aperto tagliando le raffigurazioni.
I riquadri sono dieci, disposti su due file, realizzati con la tecnica a fresco con terrette monocrome, di dominante verde. Sotto a tutte le storie,  analogamente alla composizione dell’oratorio, è la narrazione della storia in lingua volgare.
La santa fugge a demoni terrifici e multiformi mentre l’angelo, statico, presente in tutte le storie secondo l’iconografia ricorrente, l’assiste e l’aiuta a sconfiggerli ed allontanarli.

E’ probabile che gli autori degli affreschi siano più di uno; infatti è molto evidente la differenza stilistica tra le diverse storie, alcune tracciate con estrema semplicità, altre con tecnica più complessa ed raffinata. Anche in questo caso si fanno i nomi di Benozzo Gozzoli e di Antoniazzo Romano o, molto più probabilmente, di artisti della loro scuola. Gli ultimi restauri risalgono al 1984.

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